Chi lavora in genere scrive, fa tabelle excel, telefona, manda email, fa i conti, batte sulla tastiera, prende il caffè, prende nota su dei post-it, sul calendario, sul taccuino. Ma non disegna. Mai.
Perché chi lavora, se non lo fa proprio di professione, non disegna. Anzi, molti pensano che se stai disegnando non stai lavorando, perché ritengono il disegno un divertimento infantile.
La pratica del disegno è rimossa ed esclusa dal mondo del lavoro: voglio provare a spiegare perché e come, invece, possa essere utile anche in ufficio!

In Italia il disegno non rientra nelle competenze auspicabili di un adulto. Di un bambino sì, di un adulto no.
La maggior parte degli adulti laureati che lavorano non lo ritiene utile: non importa che siano impiegati in aziende oppure ONG, che siano in ruoli decisionali o esecutivi, che siano esperti o alle prime armi, che siano maschi o femmine, con famiglia o single, creativi oppure razionali.
La scuola ci ha insegnato che esiste il disegno tecnico e quello dal vero, ignorando che sia uno strumento di supporto al pensiero e all’immaginazione (soprattutto quella più sfrenata!).
Nel nuovo millennio ci troviamo così in una situazione paradossale: i mondi più adulti che ci siano, ovvero quelli della produzione, dello sviluppo, degli affari, si stanno rendendo conto che disegnare è importante.
Chi lavora vuole re-imparare a farlo per poter meglio supportare tutte le attività di progettazione e sviluppo in cui la fase di pensiero e di immaginazione è decisiva. Ci si è accorti che il disegno funziona benissimo per la comunicazione, e che è uno strumento straordinario per facilitare gruppi di lavoro, riunioni e convegni.
Insomma, il disegno viene considerato INNOVATIVO.
Gli uomini del Paleolitico riderebbero di questa nostra idea, dato che disegnare è un’attività antichissima che precede la scrittura e forse è contemporanea allo sviluppo dei linguaggi parlato e gestuale.

Questa significa che il disegno non è più soltanto un gioco da bambini, ma un modo per mettere alla prova creatività, intelligenza visiva e immaginazione. Ed è lo strumento migliore per dare forma al Pensiero Visivo (Visual Thinking).
Perché migliore?
È alla portata di tutti, economico (bastano una penna ed un foglio), veloce e stimolante (dire che è divertente, come abbiamo visto sopra, è riduttivo).
Disegnare al lavoro è un gioco serio (serious play), con cui migliorare il modo in cui pensiamo, progettiamo, sviluppiamo e comunichiamo.

Pennarelli, penne, matite colorate dovrebbero entrare nelle aziende, riempire i portapenne di ogni scrivania e macchiare le mani di ogni manager.
Un uomo, o una donna, che disegnano sul posto di lavoro avranno un modo diverso di pensare, saranno più creativi e aperti all’ascolto.
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